Legge bilancio, intersindacale chiede di sanare sperequazione dirigenti sanitari e immediata esigibilità risorse 2026

Ill.mo Sig. Ministro della salute,

le scriventi OO.SS. chiedono alla S.V. un incontro urgente volto a definire, con maggiore chiarezza, le previsioni del Governo riguardanti le risorse destinate alla valorizzazione dei professionisti del SSN con la legge di bilancio in via di approvazione.

In particolare siamo preoccupati per le risorse destinate a finanziare l’Indennità di Specificità dei professionisti dirigenti del SSN.

A tal riguardo ricorderà che sin dalla finanziaria 2025 le abbiamo più volte segnalato che, a fronte di un finanziamento a regime dal 2026 per Medici e Veterinari di 327 milioni di euro, che chiediamo venga reso disponibile dal Governo per il CCNL 2022-2024 in corso di trattativa come contemplato dall’art. 1 commi 350-351 legge di bilancio 2025, manca ancora quello per i Dirigenti Sanitari ingiustificatamente dimenticati da questo Governo.

Lei stesso, sig. Ministro, ha avuto modo di rassicurare i professionisti in alcuni incontri, riconducendo la causa di questa dimenticanza ad un mero errore materiale che promise sarebbe stato corretto con successivi veicoli normativi.

Oggi, apprendiamo dalla prima bozza messa a disposizione del Parlamento e della stampa, che anche nella prossima legge di bilancio continuano ad essere finanziate per i Dirigenti Sanitari, psicologi, farmacisti biologi, chimici, fisici e Dirigenti delle professioni sanitarie, risorse nettamente inferiori a quelle dei professionisti medici e veterinari della stessa area contrattuale.

E’ superfluo ribadirle che le categorie di lavoratori da noi rappresentate vivono tutte una condizione di disagio lavorativo iniqua e insopportabile cui si aggiungerebbero ulteriori sperequazioni.

I finanziamenti fatti da questo Governo per salvaguardare il SSN attraverso la valorizzazione del personale, unica vera anima dei servizi offerti ai cittadini, anche questa volta rischia di essere vanificato da una dimenticanza che tradisce una visione miope e parziale di sistema, in cui si dimentica che la cura dei cittadini può essere garantita solo attraverso una presa in carico multiprofessionale della salute psicofisica delle persone, pur nel rispetto delle specifiche prerogative professionali.

Valorizzare esclusivamente una quota parte del personale significa dividere i professionisti e frammentare un servizio che invece ha bisogno di unità e complementarietà.

Per questo le chiediamo un confronto urgente per potenziare il contratto collettivo 2022/2024 in trattativa in questi giorni e risolvere una sperequazione che in realtà richiede un minimo finanziamento aggiuntivo, circa 50 milioni di euro, utile a ricomporre l’equilibrio indispensabile nelle professioni sanitarie. Abbiamo oggi un’occasione importante per rilanciare la motivazione del personale sanitario dirigente del SSN con atti dovuti semplici e in parte già finanziati.

Nel contempo le ricordiamo che siamo in attesa dei decreti attuativi per erogare le risorse già finanziate a beneficio delle borse di specializzazione dei Sanitari farmacisti, veterinari, biologi, psicologi, etc. in formazione, risorse che, per quanto molto esigue, i giovani colleghi attendono da un anno, art. 1 commi 339-341 legge 207/2024.

In attesa di un Suo cortese riscontro, porgiamo distinti saluti.

Pierino Di Silverio ANAAO-ASSOMED

Guido Quici FEDERAZIONE CIMO-FESMED

Alessandro Vergallo AAROI-EMAC

Roberta Di Turi FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINaFO-SNR)

Andrea Filippi FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN

Aldo Grasselli FVM FEDERAZIONE VETERINARI, MEDICI E DIRIGENTI SANITARI

Roberto Bonfili COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA, VETERINARIA E SANITARIA UIL FPL

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Manovra, Quici (CIMO-FESMED): «Bene Schillaci su aumenti per i medici, ma siano previsti subito in busta paga»

Roma, 8 ottobre 2025 – «Apprezziamo l’intenzione del Ministro della Salute Orazio Schillaci di intervenire sugli stipendi dei sanitari, valorizzando l’indennità di specificità tramite un aumento o una sua defiscalizzazione – dichiara Guido Quici, Presidente del sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED commentando le ultime interviste rilasciate dal Ministro in merito alla Manovra -. Ci auguriamo tuttavia che tale intenzione si tramuti in fatti concreti, stanziando risorse che non siano vincolate al rinnovo del contratto 2025-2027. Gli aumenti dovranno quindi essere esigibili dal 1 gennaio 2026». 

«È sufficiente prendere ad esempio quanto fatto nel 2020 dal Ministro Roberto Speranza, che riuscì ad aumentare del 27% l’indennità di esclusività della dirigenza medica e sanitaria e a fare in modo che i medici vedessero immediatamente tale beneficio in busta paga – continua Quici -. Invece la legge di Bilancio adottata lo scorso anno ha previsto un aumento dell’indennità di specificità medica vincolato al rinnovo del contratto. Soldi che, quindi, a un anno di distanza i medici ancora non percepiscono».

«Le promesse coniugate al futuro hanno fatto il loro tempo, perché gli stipendi dei medici sono i più bassi d’Europa oggi, ed è questo uno dei motivi che li spinge ad abbandonare la sanità pubblica. Gli aumenti previsti dal CCNL 2022-2024 che stiamo discutendo in Aran sono irrisori, perché devono allinearsi al resto della pubblica amministrazione, e per la maggior parte già percepiti tramite l’indennità di vacanza contrattuale. Occorre quindi un segnale politico e concreto ora», conclude il Presidente CIMO-FESMED.

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